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Nel bosco di Babbo Natale…

Camillo, oggi è un giorno importante! – dice Babbo Natale a uno dei suoi abeti – Ormai sei alto 8 metri ed è arrivato il momento per te di iniziare a scoprire il mondo…”.

Inizia così la straordinaria storia di un abete viaggiatore, arrivato in piazza Prampolini a Reggio Emilia. Domenica 1 dicembre si è svolta la cerimonia di accensione dell’albero di Natale della città di Reggio Emilia che quest’anno è protagonista di una deliziosa storia tra accoglienza, rispetto e condivisione: “Un abete di nome Camillo” è la favola per bambini, disponibile in formato digitale sul sito nataleareggio.it, realizzata da Kaiti expansion per il Comune di Reggio Emilia.

“L’idea – spiega Davide Caiti, presidente di Kaiti expansion – nasce dal desiderio di promuovere un messaggio positivo in occasione delle festività natalizie, connesso alla scelta di ospitare nella piazza principale della città un abete vivo, che ogni anno tornerà a Reggio Emilia”.

Camillo è un abete normandiano ovvero una conifera sempreverde in vaso, addobbato con 4.500 lucine bianche al LED, a basso impatto ambientale, e con 400 palline natalizie. È alto 8 metri e per 1 mese viene ospitato in piazza Prampolini davanti alla sede del Comune di Reggio Emilia, per poi fare ritorno nel vivaio dove è nato e cresciuto. Simbolo di vita e di continuità, il prossimo Natale Camillo sarà di nuovo a Reggio Emilia per trascorrere le festività insieme ai reggiani.

“Kaiti expansion – precisa Caiti – ha curato ogni dettaglio: dall’idea alla redazione dei testi, dalle illustrazioni alla promozione della storia. Non è la prima volta che l’agenzia si occupa di comunicazione per bambini e, in particolare, di storytelling per l’infanzia. Nel 2015 ci eravamo occupati de “Le avventure di Bosco Felice”, la favola per presentare ai cittadini del Comune di Castelnovo ne’ Monti il percorso partecipato di marketing territoriale, attraverso una modalità fresca e inedita”.

L’abete Camillo prende il nome dal reggiano Camillo Prampolini (Reggio Emilia, 1859 – Milano, 1930), a cui è intitolata piazza “grande” a Reggio Emilia e sostenitore di un’idea di società fondata su partecipazione e cooperazione tra le persone. “La società è un organismo – scrisse Prampolini nei suoi Appunti di filosofia politica – Nessun organismo può esistere senza la cooperazione dei diversi organi che lo compongono e che devono funzionare in modo che ognuno di essi lavori per la vita degli altre e quindi tutti lavorino per la vita di ciascuno”. Questa idea ha in parte ispirato anche i valori di accoglienza, rispetto e condivisione che accompagnano la favola “Un abete di nome Camillo”.

 

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