news

Cos’è l’effetto “drama marketing”?

Oggi le storie ben raccontate rappresentano una delle leve più potenti del marketing in ogni settore.
La parola «storytelling» ormai evoca in ognuno di noi il campo narrativo da esplorare se si vuole comunicare in modo efficace con il proprio target.

Perché le storie, in un mix tra creatività e conoscenza degli scenari, puntano a stimolare l’immaginario e, di conseguenza, quel meccanismo di identificazione, in grado di formare community realmente interessate a prodotti e servizi.
Un trend quanto mai amplificato dai canali digital (web e social), che offrono spazi di diffusione delle storie con potenziali enormi, sia per visibilità che per opportunità narrative, diventando le nuove pagine delle favole strategiche contemporanee.

Ma perché avviene tutto questo?
Perché le storie hanno un effetto persuasivo sulle persone?
Una risposta arriva dal neuromarketing: unendo i principi di marketing, neurologia, psicologia e semiotica, cerca di comprendere il processo decisionale che porta le persone a compiere una scelta, a fronte di stimoli provenienti dagli strumenti di comunicazione.

Mariano Diotto, nel suo libro “Neuromarketing. Gli strumenti e le tecniche di una strategia marketing efficace per creativi e marketer” (Hoepli Editore 2020), punta l’attenzione su diverse teorie, tra cui quella – affascinante – del trasporto narrativo.

Il trasporto narrativo è una sorta di scintilla, capace di accendersi tutte le volte che entriamo in contatto con una storia che ci tira verso di sé.
Quando questo avviene, proviamo la sensazione di entrare nel mondo evocato e di vivere davvero la narrazione, presi per mano da due componenti fondamentali: l’empatia e l’immaginazione mentale.

L’empatia in primis ha il potere di farci staccare dalla realtà per condurci in un viaggio emozionante, durante il quale ci sentiamo «a casa», vogliamo sapere tutto dei protagonisti del racconto, comprenderli in profondità, sentire come loro.

E proprio lì entra in gioco l’immaginazione, che permette di creare nel nostro cervello immagini così vivide della trama da farci sentire addirittura noi stessi protagonisti degli eventi.

Ecco quindi spiegato l’effetto “drama marketing”: se le storie sono emozioni che stabiliscono una connessione con il pubblico, il trasporto narrativo è la vera leva della persuasione.
Perché quando ci identifichiamo, le nostre risposte affettive e cognitive, convinzioni, atteggiamenti e intenzioni cambiano per riflettere proprio quel racconto e per trasformarsi in esperienza reale.

O, per dirla in altre parole, in una strategia di comunicazione vincente.
Tutta da raccontare.

Fonte: Mariano Diotto, “Neuromarketing. Gli strumenti e le tecniche di una strategia marketing efficace per creativi e marketer”, Hoepli Editore 2020