La comunicazione della sostenibilità, a differenza di quella commerciale, si pone come obiettivo l’informazione e, a un livello più alto, la diffusione culturale e lo sviluppo di un nuovo modello di consumo e di un nuovo stile di vita.
L’obiettivo economico è un effetto indiretto di questo tipo di comunicazione, che può rafforzare la reputazione aziendale e quindi sviluppare una leva competitiva aggiuntiva.
La comunicazione della sostenibilità deve puntare a evidenziare un nuovo approccio da parte di un’azienda che punta a sviluppare business mantenendo un equilibrio generale con tutto l’ecosistema che la circonda.
Ma come fanno green marketing le nostre imprese oggi? Vediamo alcuni esempi.
Green podcast: Hera sbarca su Spotify (e non solo)
Dicono che…” è il podcast che il Gruppo Hera, una delle più importanti multiutility italiane, ha realizzato con la collaborazione di Chora e la voce narrante e autoriale del podcaster di “Cose molto umane” Gianpiero Kesten.
Il podcast ha l’obiettivo di sfatare molti falsi miti e correggere convinzioni sbagliate.
Insieme a ricercatori, professori universitari e climatologi, il podcast (7 puntate da 15 minuti) risponde in modo semplice e diretto a domande comuni su cambiamento climatico, decarbonizzazione, economia circolare, plastica, acqua, lavoro e mobilità sostenibile.
Il risultato è un podcast dal taglio divulgativo, con contenuti scientifici, ma dal tono leggero, narrato in maniera semplice e allo stesso tempo incisiva. Un lavoro di divulgazione che sfrutta l’expertise del Gruppo Hera in questi ambiti e la sua storica attenzione alla sostenibilità per diffondere un’informazione corretta e fare chiarezza sulle sfide che attendono tutti, nessuno escluso, nell’immediato futuro.
Non solo B2C: il caso Reverse
Reverse, società italiana di headhunting, è attiva su diversi fronti della sostenibilità, soprattutto quella ambientale. Infatti, le iniziative a tema green intraprese da Reverse sono molteplici: innanzitutto, è un’azienda paperless, in cui sono state abolite risme di carta e stampanti.
Inoltre, le è stato riconosciuto il marchio “Call For Future” da parte della fondazione Sodalitas, che certifica le azioni d’impresa orientate a raggiungere gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 e a realizzare un futuro sostenibile.
Dal 2021, poi, Reverse ha instaurato una partnership con Treedom e Beeing, due startup della sostenibilità che permettono rispettivamente di piantare alberi a distanza o adottare alveari per la tutela delle api.
E non è finita qui: la società è anche Corporate Golden Donor del FAI, e grazie a questa collaborazione i dipendenti che lo desiderano possono dedicare alcune delle loro ore lavorative a progetti utili per il patrimonio artistico e ambientale italiano.
“Vogliamo che il nostro purpose – portare reale valore a chiunque interagisca con noi – vada oltre il business e abbracci l’intera comunità; per questo sentiamo la responsabilità di impegnarci in progetti dedicati al miglioramento dell’ecosistema sociale e del pianeta” ha infatti dichiarato Lorenzo Cattelani, managing director della sede italiana.
Bilancio di sostenibilità: una leva di green marketing
Il bilancio di sostenibilità consiste nella misurazione, comunicazione e assunzione di responsabilità (accountability) nei confronti di stakeholder sia interni sia esterni, in relazione alla performance dell’organizzazione rispetto all’obiettivo dello sviluppo sostenibile.
La scelta di dotarsi di questo strumento di gestione e comunicazione della sostenibilità produce una doppia serie di benefici per l’azienda: vantaggi interni che si riflettono in una migliore organizzazione e gestione di processi interni all’azienda e vantaggi esterni che si traducono in una migliore visibilità, e maggiore affidabilità per gli interlocutori esterni.
Ad esempio, Eridania ha prodotto nuovi packaging “parlanti” (con bilancio sociale) che illustrano i miglioramenti in termini di produzione, trasporto e risorse utilizzate; la certificazione di sostenibilità EPD; il consolidamento di realtà già esistenti come il sistema di trasporto unico – su rotaia – che consente di abbattere le emissioni di Co2, e il rinnovo della collaborazione con l’ADI – Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica per un consumo responsabile.
Green marketing e green washing: una linea sottile
Una strategia di green marketing richiede coerenza, trasparenza e concretezza.
Attività di questo tipo, se condotte in maniera approssimativa, potrebbero esporre il brand a pesanti critiche, se non a vere e proprie sanzioni: la pratica di millantare un comportamento sostenibile non comprovato dai fatti corrisponde al famigerato greenwashing. Per questo, occorre un’approfondita analisi in funzione di una strategia di comunicazione efficace, che risponda ai criteri di correttezza, chiarezza, accuratezza e rilevanza.
Se sei interessato al mondo del green marketing o vorresti sviluppare una campagna di comunicazione sulla sostenibilità nella tua azienda, noi siamo qui: contattaci!