Quella volta prima di atterrare, l’aereo prese una rotta diversa dal solito sorvolando una zona che conoscevo bene. Là aveva sede uno dei nostri clienti e così potei distinguere anche dall’alto il suo grande stabilimento interamente ricoperto da pannelli solari. Pur essendo loro consulente da tempo, non sapevo che l’azienda avesse investito in modo così deciso sulla produzione di energia da fonti rinnovabili. L’indomani chiamai il cliente complimentandomi e avvertendolo: “Forse non basta fare le cose al meglio. Occorre anche comunicarle. O vuoi che solo chi lo vede dall’alto sappia che hai un impianto fotovoltaico così ampio?”
La comunicazione green in una azienda con significativo impatto ecologico.
Venne fuori che si trattava di uno dei più importanti impianti fotovoltaici aziendali della regione, il cliente non me ne aveva parlato perché: “In fondo produce solo un decimo dell’energia che consumiamo”, disse. Operando in un settore intensamente energivoro come la produzione di piastrelle in ceramica, il cliente vedeva nell’ecologia più un profilo di rischio che una opportunità.
Il cliente aveva ragione su una cosa: guai a fare del ‘greenwashing’. Erano patetici ieri, e sono controproducenti oggi, gli sforzi fatti dai più grandi inquinatori del pianeta per accreditarsi come paladini della natura e dell’ambiente.
D’altra parte esistono dei settori dell’economia necessariamente caratterizzati da un alto consumo di risorse. Ebbene: la nostra esperienza conferma che le aziende che operano in questi settori possono come gli altri e meglio degli altri porsi obiettivi ‘green’. Migliorando un processo di produzione, scegliendo il treno invece che i tir per il trasporto di materie prime o prodotti finiti, accedendo il più possibile a fonti di energia rinnovabile (sono solo degli esempi) queste aziende possono ottenere importanti riduzioni in termini di consumo di risorse.
Il parco fotovoltaico dell’azienda nostra cliente avrà anche ridotto solo del 10% il suo consumo di energia da idrocarburi, ma aveva comunque ottenuto un risparmio in termini di CO2 pari a quello che avrebbero potuto ottenere centinaia di abitazioni dotandosi di qualche pannello solare o centinaia di famiglie che avessero rinunciato a muoversi in automobile!
Occorre grande attenzione, e una consulenza del più alto livello, per progettare soluzioni che riducono il consumo di risorse e la produzione di CO2 e una comunicazione attenta e responsabile per far conoscere i risultati ottenuti.
Grazie al progetto Impresa Green, Kaiti expansion può offrire al cliente una consulenza a 360° che si estende dalla progettazione delle soluzioni tese a ridurre il consumo di risorse, alla comunicazione di queste misure.
Metti il dato in prima pagina
Gestendo il sito dell’azienda fu facile per noi di Kaiti expansion modificare la ‘homepage’ del sito inserendo un link al pannello che in tempo reale documenta la quantità di energia prodotta dai pannelli fotovoltaici e il risparmio realizzato in termini di tonnellate di CO2 non rilasciate nell’atmosfera nel corso del mese e dell’anno. Dato che fino a quel momento era noto solo agli uffici tecnici dell’azienda. Il pannello venne apposto anche all’ingresso degli uffici e della sala mensa per coinvolgere clienti, fornitori e dipendenti dell’azienda.
Il Bilancio di sostenibilità
Una grande foto del parco fotovoltaico andò a decorare lo stand dell’azienda alle fiere di settore e la copertina del bilancio di sostenibilità che il nostro cliente pubblicò per la prima volta.
Il Bilancio di sostenibilità consiste nella misurazione, comunicazione e assunzione di responsabilità (accountability) nei confronti di stakeholder sia interni sia esterni, in relazione alla performance dell’organizzazione rispetto all’obiettivo dello sviluppo sostenibile.
La scelta di dotarsi di questo strumento di gestione e comunicazione della sostenibilità produce una doppia serie di benefici per l’azienda: vantaggi interni che si riflettono in una migliore organizzazione e gestione di processi interni all’azienda e vantaggi esterni che si traducono in una migliore visibilità, e maggiore affidabilità per gli interlocutori esterni.
Il Bilancio divenne il mezzo per comunicare all’esterno (e all’interno) il commitment dell’azienda verso una maggiore sostenibilità della sua attività.
Il Bilancio venne inviato ai clienti, ai distributori e a tutti gli stakeholder dell’azienda, dalle Banche partner (che ne richiesero diverse copie) ai fornitori, a Sindacati, Enti locali e Associazioni di categoria.
Spedire fisicamente il bilancio al trade e ai clienti finali non era possibile né conveniente ma il documento divenne una fonte di contenuti per i numerosi post inseriti dall’azienda nella sua attività di presidio dei canali social.
Con il nostro aiuto l’azienda fece della sostenibilità uno degli elementi distintivi del brand, risultato importante in un settore intensamente competitivo.
Dopo qualche mese, mi capitò ancora di sorvolare lo stabilimento dell’azienda sull’aereo di linea che mi riportava a casa e sentii distintamente i passeggeri seduti dietro di me che, indicando la vasta distesa di pannelli solari sul tetto dei capannoni aziendali, si dissero l’un l’altro: “guarda quello stabilimento col tetto pieno di pannelli solari: deve essere l’azienda…”, citando il nome del nostro cliente.